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 DLF Ancona - Cultura

Convegno: 1861-2011
150 anni di treni ad Ancona

Il convegno, tenutosi sabato 12 novembre, ha visto la interessata partecipazione da parte di un numeroso pubblico; appassionati di ferrovia e di storia, ferrovieri ed autorità cittadine.
Dopo la presentazione dell’iniziativa da parte di Renato Maceratesi e Luciano Frittelli rispettivamente presidente del DLF Ancona e responsabile della Direzione Territoriale Produzione Ancona di RFI.
la prima relazione è stata svolta da Mario Fratesi, Vicepresidente dell’Istituto storia Marche, che ha inquadrato, sotto il profilo storico, il periodo immediatamente precedente all’inaugurazione della linea ferroviaria Bologna-Ancona. “ Con la elezione al soglio pontificio del cardinale senigalliese Giovanni Mastai Ferretti cambia l’atteggiamento del Governo pontificio nei confronti delle strade ferrate; il suo predecessore, Gregorio XVI era infatti del tutto ostile al treno come a qualsiasi forma di progresso.
Nel 1857 inizia la costruzione della linea Bologna-Ancona. “A partire dall’autunno 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo e l’annessione delle Marche al Regno sabaudo ha concluso Fratesi sarà il governo piemontese ad ultimare i lavori ed il 10 novembre 1861 Vittorio Emanuele II arriverà ad Ancona con il primo treno”.
Stefano Maggi - docente dell’Università di Siena e Presidente della Fondazione Cesare Pozzo si è soffermato sullo sviluppo delle ferrovie dopo l’Unità d’Italia. “Durante il Risorgimento il treno ha rappresentato il principale simbolo di unione tra i diversi territori (appartenuti a Stati diversi) della penisola”. A titolo di esempio Maggi ha citato il caso della Porrettana, la quale inaugurata nel 1864, attraversava gli appennini e metteva in comunicazione Bologna con Firenze, il nord con il centro. L’anno successivo l’arrivo dei binari a Lecce rendeva possibile il percorso della “Valigia delle Indie”. Il trasporto delle merci su rotaia ha portato grossi benefici all’economia del nuovo Stato, tanto che nel decennio 1860-70 il 60% degli investimenti pubblici viene destinato allo sviluppo della rete ferroviaria.
Maggi a parlato anche dello sviluppo della rete ferroviaria nelle Marche, la cui massima espansione si è realizzata nel 1913.
Fabio Mariano, professore dell’Università Politecnica delle Marche, ha parlato delle connessioni tra la ferrovia e lo sviluppo urbanistico della città di Ancona. Attraverso rare, ed in alcuni casi inedite, immagini Mariano ha illustrato i progetti di espansione della città, le realizzazioni e gli edifici della stazione di Ancona che si sono succeduti dal 1861 al 1947.
Nell’ultima relazione a carattere storico, il giornalista Jurij Bogogna ha illustrato le fasi della costruzione della Bologna-Ancona ed il dibattito conseguente all’arrivo del treno ad Ancona. Ha iniziato citando il Corriere delle Marche, poi divenuto Corriere Adriatico, dell’11 novembre 1861 : Ieri, fin dalle prime ore pomeridiane una folla immensa di popolo s’accalcava lietissima da Porta Pia alla improvvisata stazione della via ferrata, messa ad addobbi, ed ove erasi posta una vasta galleria a mo’ di trono ove ricevere Sua Maestà... Tirando un bilancio circa le conseguenze della costruzione della Bologna-Ancona, Bogogna ha così concluso: “…fu una novità che cambiò in maniera significativa il volto non solo di Ancona ma di tutte le Marche, spostando gli insediamenti industriali, collegando le città attraversate dai binari col resto dell’Italia ed unificando, nei fatti, un Paese nato da soli pochi mesi.”
Guardando al futuro Paolo Pallotta, Direttore di RFI - Direttrice Adriatica, ha illustrato gli attuali progetti di sviluppo. Purtroppo non si tratta di elementi sempre positivi: le FS, per motivi di bilancio e mercato, si stanno orientando verso l’incremento dei servizi sulle linee ad alta velocità, e la linea Adriatica non vi rientra, mentre le linee secondarie rischiano (per la Fabriano - Pergola la cosa è già avvenuta) la progressiva chiusura.
Al termine del convegno, le autorità ed il pubblico si sono recati nell’atrio della stazione per scoprire una targa commemorativa dell’arrivo del primo treno ad Ancona.
Dopo l’inno nazionale il Sindaco Fiorello Gramillano toglie il drappo di copertura della scultura e l’Arcivescovo Edoardo Menichelli la benedice. L’opera, scolpita in pietra del Gran Sasso e impreziosita da inserti in bronzo raffiguranti un moderno treno, il duomo di Ancona e viaggiatori in attesa, è stata realizzata dal maestro Mauro Graziani.