Nel ridotto del
Teatro delle Muse si è tenuta la premiazione del concorso letterario
nazionale “Penna d’oro ferroviaria 2003”. Il sindaco Fabio Sturani,
accompagnato alla cerimonia di premiazione dall’Assessore Luccarini,
ha evidenziato questa vivezza dello spazio teatrale, luogo dove oltre
agli spettacoli tradizionali si fa cultura in senso lato. Del resto,
sono sempre parole del sindaco, è l’intera città di Ancona che vuole
proporsi come centro di produzione e di divulgazione culturale. Il
premio letterario organizzato dal DLF di Ancona asseconda questo
progetto entrando nello specifico, come ha sostenuto il dirigente
Iridio Mazzucchelli che, nel suo intervento, vede il DLF come l’unica
associazione che detiene la quasi totalità della cultura ferroviaria
soprattutto ora che le Ferrovie dello Stato si sono scisse in diverse
società. La manifestazione è stata aperta dal Presidente del DLF di
Ancona, Renato Maceratesi che ha posto l’accento sulla valenza
specifica del concorso letterario, sul suo excursus storico,
sull’attività di chi vi ha collaborato, sulla pregevolezza dei
componimenti. Nell’ambito del concorso, la Società di Muto Soccorso
“Cesare Pozzo” promuove un premio speciale di narrativa. Questa
associazione, ricca di tanti soci, quest’anno ha voluto che i
componimenti riguardassero la solidarietà, argomento in armonia con i
propri scopi statutari. L’intervento del suo rappresentante Giuseppe
Bertoli, ha ben evidenziato come in tempi in cui l’attuale
organizzazione sociale tende ad escludere ed emarginare, organismi
come la “Cesare Pozzo”, costituiscono i pochi argini in cui trovare
forme solidali di almeno parziale riparo. Alla cerimonia di
premiazione ha partecipato anche Virgilio Cappelletti in
rappresentanza del DLF nazionale il quale, tessendo le lodi del
premio, ne auspica, ed in qualche modo ne garantisce, il prosieguo
negli anni futuri. La prossima edizione sarà la trentesima. Molto
tempo quindi è passato da quando Lirio Arena, attore e ferroviere a
cui la città ha intitolato il teatro Sperimentale, ha ideato il
concorso. Il DLF di Ancona, che ne ha sempre curato l’organizzazione,
è ben motivato a non interrompere questa tradizione ma a consolidarne
l’importanza ed il rilievo nazionale. C’è bisogno infatti che i tanti
scrittori che il nostro Paese possiede, abbiano un canale
comunicativo, una possibilità di esternare creatività, soprattutto
quando essa è solidale, trasmette un senso del bene, diffonde umanità.
E’ questa la tesi sostenuta dal giornalista Giancarlo Trapanese che ha
rappresentato la giuria in sostituzione della presidente Marisa Saracinelli. Il compito della scelta, secondo il giornalista, è stato
alleggerito dal valore delle opere esaminate ed il giudizio finale è
scaturito con semplicità e naturalezza. Il lavoro della giuria,
essenziale e prezioso, ha prodotto una piacevolezza in più con la
lettura delle motivazioni, scritte con particolare perizia e sapienza
letteraria. La cerimonia si è conclusa con la consegna dei premi;
quelli in denaro certamente, così come l’immancabile penna d’oro. Ai
giurati sono state consegnate pregevoli statuette dello scultore Mauro
Graziani che hanno completato la premiazione. La giornata ha visto la
celebrazione di due delle Muse che dall’alto del timpano dominano il
massimo anconetano. Si è vissuto così un momento coinvolgente di arte
e cultura, il cui significato travalica e supera le singole attività
artistiche. Queste esperienze arricchiscono l’animo, rimangono e si
perpetuano nello spirito e nella sensibilità delle persone. Del resto
Enrico Brambilla, vincitore per la terza volta della sessione
narrativa, dice che “s’eterna solo ciò che non è caduco, sopravvive
solo ciò che è anima: gli affetti, le azioni belle, le memorie
delicate”. |