ASTROFILI

  Visita laboratori Gran Sasso
  I neutrini
  Nettuno, l’ultimo pianeta
  Marte
  La vita su Marte: Curiosity
  Giove
  Ai confini dell'universo
Il lato oscuro dell'universo
  Acqua e vita sulla terra
  Stella Kepler-10
  le onde gravitazionali
Immagini
La cometa di Natale
Osservatorio
   
   
 
   

 

La Cometa di Natale

di Carlo Rinaldi

Nel periodo di Natale siamo circondati da una quantità di stelle comete: sul Presepio, sull’Albero, nelle vetrine dei negozi e perfino sulla scatola di un famoso panettone. La tradizione è relativamente recente poiché risale “soltanto” al Medio Evo.
Infatti il Vangelo di Matteo, l’unico che narri dell’astro che guidò i Re Magi, parla genericamente di una stella senza precisarne l’aspetto. Ma nel 1305 Giotto, affrescando la Cappella degli Scrovegni a Padova, disegnò una cometa nel cielo di Betlemme e da allora questa divenne il simbolo incontrastato del Natale.
Giotto fu certamente ispirato dalla visione delle cometa di Halley, che passò nel 1301. Ora ci si chiede se a guidare i Magi fu veramente una cometa o qualche altro fenomeno astronomico. Se prendiamo alla lettera le parole di Matteo “.... la stella che avevano visto (i Magi) al suo sorgere, apparve di fronte a loro, finché si arrestò sul luogo dove stava il Bambino....” allora deve essere stato un miracolo, perché nessun corpo celeste può arrestarsi in nessun luogo. Ma considerando che il Vangelo di Matteo fu scritto circa 60 anni dopo la nascita di Cristo, si può immaginare che i fatti reali siano stati modificati ed ampliati nella memoria dei testimoni o nella narrazione da una persona all’altra. In questo caso, se escludiamo gli eventi soprannaturali, gli astronomi possono dire la loro.
Prima di tutto bisogna stabilire quando può essere avvenuta la nascita di Cristo. I Vangeli ci dicono che fu dopo il censimento indetto da Augusto e che il re Erode ne venne informato dai Magi. Sulla base della storia romana si può individuare un intervallo che va dall’anno sette all’anno quattro avanti Cristo: infatti l’inizio dell’era cristiana fu erroneamente fissato dal monaco Dionigi il piccolo, vissuto nel VI secolo, con alcuni anni di ritardo.
Gli astronomi hanno quindi cercato di capire se in questo intervallo sia avvenuto in cielo qualche eccezionale fenomeno. Una cometa sembra improbabile, per le seguenti ragioni:Nessuna delle comete periodiche oggi conosciute fu visibile in quegli anni. La famosissima cometa di Halley effettuò un passaggio nel 12 a.C., troppo presto. Nelle antiche cronache non viene citata nessuna apparizione eccezionale di stelle, mentre una cometa sarebbe stata facilmente notata, anche perché si credeva che questi astri fossero il segno di eventi eccezionali. Già nel 1603 Keplero assistette ad una congiunzione tra Giove e Saturno e facendo i calcoli all’indietro si accorse che la stessa era avvenuto anche nell’anno 7 a.C. Congiunzione significa che i due astri si trovano prospetticamente abbastanza vicini in cielo: un fatto che non viene notato dai più ma che certamente non poteva sfuggire ai Magi, che erano non Re ma astrologi alla corte di Babilonia. Come tali potevano aver interpretato simbolicamente l’evento: Giove è nell’astrologia il pianeta reale ed annunciava la nascita di un Re; Saturno, collegato al popolo ebraico, la situava in Palestina. Studi recenti effettuati nell’ambito della NASA hanno dimostrato che nell’anno 7 a.C. il fenomeno si ripeté tre volte: il 29 maggio, il 29 settembre e il 4 dicembre. Un controllo può essere fatto da ognuno di noi, usando uno dei programmi per computer oggi a disposizione anche degli astrofili.
In conclusione l’ipotesi della congiunzione appare attualmente la più probabile. Come si vede non esiste alcuna certezza circa la vera natura della Stella di Natale; questo comunque non deve impedirci di godere con serenità le feste natalizie, che possono fornirci qualche giorno di pausa e tranquillità nella agitata vita moderna.

 

 

 


 

Le comete sono agglomerati di ghiaccio, sassi e polveri grandi pochi chilometri, che diventano luminosi quando il calore solare fa evaporare il ghiaccio. L’astronomo Whipple le definì “palle di neve sporca”; come esempio delle loro dimensioni più frequenti possiamo prendere il monte Conero.

 


L’ultimo passaggio della cometa di Halley - 1986