Come molti di voi ricorderanno l’ultima missione
su Marte dedicata alla ricerca di eventuali
tracce di vita fu il programma Viking 1 e 2,
negli anni settanta, che non diedero risultati
confortanti. Dopo varie missioni preliminari
compiute da NASA e ESA attraverso sonde, che
hanno mappato dettagliatamente tutta la
superficie marziana e effettuato misure di ogni
sorta, con robot automatizzati che scesi sul
suolo hanno analizzato il terreno allo scopo di
trovare tracce di acqua presente o passata e
vita microbica, ora si affaccia una nuova ed
evoluta missione: la Mars Science Laboratory.
Partita il 26 novembre 2011 da Cape Canaveral,
arriverà sul Pianeta Rosso, dopo otto mesi di
navigazione, il 6 agosto 2012 rilasciando il
prezioso carico tecnologico e scientifico: il
Curiosity. Questo è il nome che è stato dato al
rover (un piccolo veicolo vagabondo) che, una
volta raggiunto il suolo, dovrà analizzare in
maniera molto dettagliata le rocce e il terreno
marziano al fine di trovare tracce di possibili
forme di vita microbica. Si tratta di un
sofisticato laboratorio chimico-fisico
all’avanguardia, al quale l’elevata tecnologia
della strumentazione di cui è dotato permetterà
di compiere un esame scientifico completo dei
campioni raccolti. Il sito di atterraggio (vedi
foto) è la zona adiacente
al
cratere Gale: largo 158 km, ai piedi di una
montagna stratificata alta circa cinque km.
Questa scelta è maturata a seguito dei rilievi
fatti dalle precedenti sonde dai quali è emerso
che questa area in passato era il bacino di un
antico lago e quindi potenzialmente favorevole a
probabili forme di vita. Da qui, poi, il
Curiosity si sposterà autonomamente in altre
regioni per poter effettuare altre ricerche; la
tecnologia con cui è stato progettato gli
permetterà di superare ostacoli di 75 cm di
altezza e di procedere alla velocità di 30 metri
all’ora. Un importante compito che dovrà
assolvere è anche quello di eseguire particolari
misure ambientali, raccogliendo più dati
possibili, per un futuro sbarco umano su Marte.
Una curiosità da segnalare che ci interessa da
vicino è che a bordo del Curiosity, in un
microchip, ci sarà il ritratto di Leonardo da
Vinci e una copia del suo “Codice del Volo” in
cui il genio toscano descrisse, non solo il volo
degli uccelli, ma anche la sua “Macchina
Volante”. |