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La vita su Marte: Curiosity

di Davide Ballerini

Come molti di voi ricorderanno l’ultima missione su Marte dedicata alla ricerca di eventuali tracce di vita fu il programma Viking 1 e 2, negli anni settanta, che non diedero risultati confortanti. Dopo varie missioni preliminari compiute da NASA e ESA attraverso sonde, che hanno mappato dettagliatamente tutta la superficie marziana e effettuato misure di ogni sorta, con robot automatizzati che scesi sul suolo hanno analizzato il terreno allo scopo di trovare tracce di acqua presente o passata e vita microbica, ora si affaccia una nuova ed evoluta missione: la Mars Science Laboratory. Partita il 26 novembre 2011 da Cape Canaveral, arriverà sul Pianeta Rosso, dopo otto mesi di navigazione, il 6 agosto 2012 rilasciando il prezioso carico tecnologico e scientifico: il Curiosity. Questo è il nome che è stato dato al rover (un piccolo veicolo vagabondo) che, una volta raggiunto il suolo, dovrà analizzare in maniera molto dettagliata le rocce e il terreno marziano al fine di trovare tracce di possibili forme di vita microbica. Si tratta di un sofisticato laboratorio chimico-fisico all’avanguardia, al quale l’elevata tecnologia della strumentazione di cui è dotato permetterà di compiere un esame scientifico completo dei campioni raccolti. Il sito di atterraggio (vedi foto) è la zona adiacente al cratere Gale: largo 158 km, ai piedi di una montagna stratificata alta circa cinque km. Questa scelta è maturata a seguito dei rilievi fatti dalle precedenti sonde dai quali è emerso che questa area in passato era il bacino di un antico lago e quindi potenzialmente favorevole a probabili forme di vita. Da qui, poi, il Curiosity si sposterà autonomamente in altre regioni per poter effettuare altre ricerche; la tecnologia con cui è stato progettato gli permetterà di superare ostacoli di 75 cm di altezza e di procedere alla velocità di 30 metri all’ora. Un importante compito che dovrà assolvere è anche quello di eseguire particolari misure ambientali, raccogliendo più dati possibili, per un futuro sbarco umano su Marte. Una curiosità da segnalare che ci interessa da vicino è che a bordo del Curiosity, in un microchip, ci sarà il ritratto di Leonardo da Vinci e una copia del suo “Codice del Volo” in cui il genio toscano descrisse, non solo il volo degli uccelli, ma anche la sua “Macchina Volante”.