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Nettuno, l’ultimo pianeta

di  Davide Ballerini

Forse A seguito della decisione presa dall’Unione Astronomica Internazionale, di declassare Plutone da pianeta in un altro tipo di oggetti astronomici, denominati “pianeti nani”, l’ultimo pianeta del sistema solare è diventato Nettuno. A differenza di Urano, scoperto per caso, Nettuno fu cercato di proposito dopo averne calcolato la posizione in base alla legge di Newton: infatti si erano notate delle irregolarità nell'orbita di Urano e giustamente si era supposto che esse fossero causate dall'influenza gravitazionale di un altro pianeta. Galileo aveva già osservato Nettuno nel 1613, ma lo aveva ritenuto una stellina, osservando però che forse si era spostata. Nettuno è poco più piccolo di Urano, ha una massa di 17 volte la Terra, ruota in circa 14 ore e orbita intorno al Sole in 165 anni. Il Sole arriva su Nettuno con una intensità 900 volte minore che da noi. L'osservazione ravvicinata ha mostrato due macchie scure con una chiara in mezzo. L'atmosfera, che ha una temperatura di -213°C con venti a oltre 700 km/h (forse fino a 2.000 km/h), è composta principalmente da idrogeno ed elio e, sotto forma di ghiacci, anche da acqua, ammoniaca e metano. Quest’ultimo elemento, il metano, è quello che conferisce al pianeta quella colorazione azzurra, che vediamo nelle belle foto pervenute dalla sonda Voyager 2, quando nel 1989 lo ha esplorato. Nettuno ha anche cinque anelli molto sottili, la cui composizione è ancora ignota: tre sono completi e due ridotti a brevi archi. I satelliti scoperti finora sono 13, tutti piccoli, scuri e ghiacciati. Il maggiore, Tritone, è più piccolo della nostra Luna. Venne scoperto nel 1846, appena 17 giorni dopo la scoperta di Nettuno. Gli altri satelliti principali sono Nereide, Proteo e Larissa.