Forse A seguito
della decisione presa dall’Unione Astronomica
Internazionale, di declassare Plutone da pianeta
in un altro tipo di oggetti astronomici,
denominati “pianeti nani”, l’ultimo pianeta del
sistema solare è diventato Nettuno. A differenza
di Urano, scoperto per caso, Nettuno fu cercato
di proposito dopo averne calcolato la posizione
in base alla legge di Newton: infatti si erano
notate delle irregolarità nell'orbita di Urano e
giustamente si era supposto che esse fossero
causate dall'influenza gravitazionale di un
altro pianeta. Galileo aveva già osservato
Nettuno nel 1613, ma lo
aveva ritenuto una stellina, osservando però che
forse si era spostata. Nettuno è poco più
piccolo di Urano, ha una massa di 17 volte la
Terra, ruota in circa 14 ore e orbita intorno al
Sole in 165 anni. Il Sole arriva su Nettuno con
una intensità 900 volte minore che da noi.
L'osservazione ravvicinata ha mostrato due
macchie scure con una chiara in mezzo.
L'atmosfera, che ha una temperatura di -213°C
con venti a oltre 700 km/h (forse fino a 2.000
km/h), è composta principalmente da idrogeno ed
elio e, sotto forma di ghiacci, anche da acqua,
ammoniaca e metano. Quest’ultimo elemento, il
metano, è quello che conferisce al pianeta
quella colorazione azzurra, che vediamo nelle
belle foto pervenute dalla sonda Voyager 2,
quando nel 1989 lo ha esplorato. Nettuno ha
anche cinque anelli molto sottili, la cui
composizione è ancora ignota: tre sono completi
e due ridotti a brevi archi. I satelliti
scoperti finora sono 13, tutti piccoli, scuri e
ghiacciati. Il maggiore, Tritone, è più piccolo
della nostra Luna. Venne scoperto nel 1846,
appena 17 giorni dopo la scoperta di Nettuno.
Gli altri satelliti principali sono Nereide,
Proteo e Larissa. |